Il “regalo” di Renzi ai dipendenti provinciali

matteo-renziChe Renzi non fosse un amante del Sud si era capito alla vigilia del suo insediamento e non solo per il suo toscano-centrismo. Renzi e Crocetta sono due facce della stessa medaglia. Una medaglia al disavanzo pubblico che vale 130 milioni per le province siciliane.

Prima aspettavamo la riforma delle province, che sarebbe dovuta arrivare per prima in Sicilia e che, invece, non è proprio mai arrivata. Poi capita anche che ci si mette lo Stato di traverso, il quale si limita a tagliare i fondi, che spetterebbero invece ai vari consorzi di Comuni – le aree metropolitane – se solo fossero avviate. Un cane che si morde la coda, come avrete ben capito.

I commissari di Crocetta si stanno strappando i capelli perché sul piatto ci sono appena 20 milioni per le province, dalla finanziaria regionale. Insomma Crocetta non fa le riforme, lo Stato non le paga e in più rilancia con un plus ultra, ossia il contributo per il risanamento del debito pubblico di 60 milioni di euro in più, rispetto all’anno prima. Ci mette la mazzata finale. La ciliegina sulla torta su un pasticcio già abbastanza incasinato.

Uno sforzo in più poteva farlo Renzi, perché probabilmente a breve ci rimetteranno il posto i dipendenti provinciali e i precari, che senza riforma, tra l’altro, e senza soldi, purtroppo, non possono essere messi in mobilità. Un dramma nel dramma. Un regalo che Renzi vuole fare ai dipendenti siciliani e che, Crocetta, non si limita neanche a commentare.

Federico Raineri

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