Blitz notturno a Villa Piccolo: “sull’arte e la cultura troppe ombre”

Lasciate che vi racconti la storia di Villa Piccolo partendo dalla fine. La fine inizia da quel dirigente regionale che ha constatato l’errore dei 50 centesimi, decretando de facto i guai dell’ente che gestisce il museo, ossia la Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella.

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Gli acquerelli di uno dei tre figli del barone Piccolo – che ha creato un vero e proprio filone a suo tempo nell’arte “esoterica” – furono esposti al Teatro Antico di Taormina e, per convenzione, al Museo di Villa Piccolo doveva entrare un corrispettivo di un euro a biglietto.

Questi soldi avrebbero di certo ridato fiato a un ente già in parte depauperato a causa dei finanziamenti regionali sempre più centellinati, quando proprio non siano mancati.

Però niente. Il funzionario ha deciso di bloccare questi 180 mila euro – dovuti, sia chiaro – alla Fondazione che nella giornata di sabato 16 aprile ha compiuto l’atto estremo di rassegnare le dimissioni attraverso il Presidente, l’Avv. Giuseppe Benedetto, al quale va la nostra solidarietà insieme a tutti i dipendenti di Villa Piccolo.

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Noi ci siamo adoperati per far luce sulla vicenda a modo nostro, coinvolgendo giovani e amici, ma anche intellettuali – come Vittorio Sgarbi – facendo letteralmente “luce” sul nostro patrimonio artistico, questa notte. Il nostro blitz con tanto di striscione, vuole essere il “faro abbagliante” sulla vicenda, dal punto di vista giovanile, troppo spesso silenziosi spettatori del degrado culturale che la nostra Regione sta subendo da anni a causa del crocettismo.

Noi, questa cultura, questo patrimonio artistico, vogliamo difenderlo. Vogliamo evitare che si cali il sipario. Un lenzuolo fatto di burocrazia che maschera il più bieco disinteresse politico e governativo su uno dei 4 musei più importanti della Sicilia e che ha recentemente ospitato una mostra di quadri di Andy Warhol.

Stiamo già raccogliendo decine di proteste da parte dei cittadini di Capo d’Orlando – e non solo – che ci motivano quindi a proseguire su questa strada. Il paradosso vuole che nella Villa dove furono scritte alcune delle più belle pagine del Gattopardo, vada in scena l’insensata gattopardesca controfigura di Crocetta, quel disfattismo becero ora coperto dal cavillo burocratico, ora coperto dal vittimismo scevro di questa maggioranza non più maggioritaria.

Loro il consenso non ce l’hanno più. Noi lo sappiamo. Ed è per questo che lotteremo su tutte le vergognose macerie lasciate al loro passaggio. Esiste una politica buona, una politica fatta di giovani e appassionati, dove la fiducia e il merito fanno muro alla casta e ai laconici parassiti di palazzo. Questa notte abbiamo voluto smascherarli. Nulla resta uguale per sempre.

Federico

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