La finanziaria siciliana che colpisce studenti e turismo

rosario_crocetta2-535x300.jpgUna finanziaria di lacrime e sangue, soprattutto per studenti e turisti. Tagli corposi alle borse di studio, di cui le più importanti per chi studia medicina, giusto per mantenere l’impostazione post-Parentopoli sui figli di papà. E agli studenti meritevoli che non godono di tesoretti familiari, tanti cari saluti.

Tagli anche alle riserve naturali, quei parchi che, come ricordava qualcuno, permettono ancora alla Sicilia di potersi considerare un paradiso naturalistico. Senza i fondi per la gestione, questi angoli di natura saranno sicuramente sempre meno valorizzati. Da Crocetta vi aspettavate miracoli?

Altri tagli sono rintracciabili invece nell’allegato alla legge di stabilità che contiene i contributi a enti regionali, oltre che i finanziamenti per attività diverse. Nello specifico saranno dimezzati ad esempio, gli stanziamenti per le borse di studio degli studenti delle scuole di specializzazione di medicina negli atenei di Palermo, Messina e Catania. Dai quasi dieci milioni stanziati nella scorsa finanziaria, si è scesi a 4,9 milioni di euro per quest’anno. Cifra che addirittura scenderà ancora nel 2017 (a tre milioni e mezzo). A proposito di Università, taglio anche per gli Enti per il diritto allo studio (700 mila euro in meno, con un contributo totale di circa 12,5 milioni). Dobbiamo sperare nei fondi Pac, ancora una volta.

Scendono di 3,2 milioni rispetto al 2015 invece i finanziamenti per gli enti economici Azasi, Espi, Ems. Taglio di 2,7 milioni invece per gli enti che gestiscono le riserve naturali, come dicevo in apertura. Una finanziaria che a leggerla fa accapponare la pelle: sono più i tagli che gli investimenti.

E se vi state chiedendo “le risorse non sono quelle di una volta” andatevi a vedere i finanziamenti che Roma ha concesso al Piemonte per esempio, Regione che non se la passa così bene nonostante alcune eccellenze interne. Ma la Sicilia resta un parente “ingombrante” cui far visita solo sotto elezioni.

Federico Raineri

 

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