Altro che quote rosa… servirebbero delle quote azzurre per i giovani. Uno dei problemi emersi per esempio nelle primarie italiane ma anche americane, è che oggi i giovani sono completamente sfiduciati dalla classe politica.
Il perché, come è facilmente riscontrabile, ce lo spiega l’autorevole Elisa Lello che insegna Sociologia Politica all’Università di Urbino Carlo Bo.
I giovani oggi sono ancor meno disposti degli adulti a concedere fiducia a istituzioni ed esponenti politici, perché ritengono che la politica sia inevitabilmente inquinata da ricerca di potere e privilegi particolaristici, disinteresse verso le domande dei cittadini nonché da un eccesso di “fanatismo”. La loro disapprovazione, tuttavia, non li induce a mobilitarsi, bensì a tenersene a distanza. Perché, tanto, “non serve a nulla”: credo che il punto sia proprio questo, cioè la convinzione che non si possa cambiare ciò che non funziona.
A questo dato scientifico io ne aggiungo anche un altro. Spesso i giovani sono e restano distanti dai processi decisionali della politica e del mondo istituzionale. Ridotti a mere marchette dai partiti, molto spesso divengono parte amorfa di essi.
I giovani di quarant’anni sarebbero i veri giovani italiani? In uno dei Paesi più anziani del mondo inizia a pesare la questione giovanile. Un popolo sempre meno rappresentato e via via più disilluso. Eppure io credo che la politica possa ancora rappresentare un’occasione fondamentale per le tematiche che ci riguardano. Occorre investire in risorse, in passione e nel merito.
Noi di Forza Italia Giovani stiamo cercando di farlo attraverso scuole di formazione politica, iniziative sociali e sportive, culturali e tutto quello che sarà necessario per dire ai giovani “decidiamo noi il futuro“. Ma per farlo bisogna crederlo.
Federico Raineri