Giornata Mondiale degli insegnanti: loro sono i mattoni del nostro futuro

Oggi l’Unesco celebra la giornata mondiale dell’insegnante. A me preme questa giornata in modo particolare, poiché nel mondo dell’istruzione ruota la mia vita.

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Come sapete ho ereditato da mio padre, scomparso tre anni fa a causa di una grave malattia, l’attività di famiglia che porto avanti con onore e responsabilità. Non è tanto facile per me, essendo così giovane, ma devo dire che il contesto educativo mi riempie di orgoglio e cerco davvero di migliorare le nostre strutture e migliorare me stesso.

Perché, vedete, già nel nostro modello scolastico, così voluto dal grande filosofo Giovanni Gentile e via via riformato, talvolta martoriato, è uno dei modelli più invidiati al mondo. Ve lo assicuro. Certo, presenta delle criticità figlie della modernità ma chi esce dai nostri istituti ha una marcia in più. Dobbiamo fare molto di più per le lingue, per innestare le aziende nel circuito scolastico ma abbiamo tra i migliori insegnanti al mondo. Nell’ambiente scolastico dicevo, si vive e si respira questa atmosfera di grande responsabilità.

Perché a scuola si forma il futuro dei nostri giovani e lo si può toccare con mano, pagina dopo pagina. Gli insegnanti sono il mattone del nostro futuro. Il loro è un ruolo fondamentale nella società e talvolta viene sottovalutato. Come ricordato nell’ultimo libro del mio amico Salvatore Bucolo “La cultura della solidarietà a fondamento della sicurezza urbana” (pubblicato dalla GrausEditore di Napoli) l‘educazione è il miglior antidoto alla disintegrazione della società.

Oggi è la giornata mondiale degli insegnanti e io voglio ringraziarli. E voglio farlo ricordando che ogni giorno, ognuno di noi, può essere insegnante e alunno perché sui banchi della vita: si apprende e si dà, si impara e si trasmette, si diventa grandi e si guarda vederlo fare agli altri, insieme.

 

Federico

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