Ogni romanzo ha il suo finale, ogni storia ha il suo narratore. A me sembra che al romanzo della sinistra sia però sfuggita la percezione della realtà. A un anno esatto dai fatti di Charlie Hebdo, Renzi ci ricorda che la disoccupazione non era così bassa dal 2004.
Ci ha abituato in questi mesi allo zero virgola, agli annunci, ai tweet. Non diverso poi dalla sua controparte siciliana, Rosario Crocetta, che si autoglorifica continuamente tra un rimpasto e l’altro. E poi sappiamo che mentre Renzi si disinteressa dei 701 mila giovani disoccupati siciliani (il 44% lo ricordiamo: il dato peggiore d’Europa), Crocetta fa spallucce sulla finta riforma delle province. Queste sono commissariate dai suoi amici, mentre la riforma che doveva abolirle è stata commissariata dallo stesso Renzi, padre padrone tra gli slogan elettorali. Tom & Jerry si sfidano a suon di comunicati mentre perdono di vista la realtà: il debito pubblico è aumentato, così come la pressione fiscale, così come i giovani disoccupati e quelli che smettono di cercar lavoro (e dentro questo dato c’è il fatto che diminuiscono i giovani laureati). Aumentano i siciliani che giovani (e non più giovani) lasciano l’Isola per mete più ambite, abbondonando fidanzate, familiari e amici.
Qui al Sud non siamo zero virgola. Qui il degrado e l’abbandono sono commisurati al fallimento della sinistra. E mentre il Piano Giovani subisce l’ennesimo restart, veniamo a sapere che in Provincia di Messina milioni di euro che dovevano servire a finanziare i tirocini nelle aziende, sono finiti come spalma-debito. Sempre e solo carbone.
Federico Raineri