Affascinano molto le tematiche di cui si discute in questi giorni e che ruotano attorno il ruolo del futuro Sindaco di Roma.
Forza Italia attraverso le parole del leader Silvio Berlusconi, ha sconsigliato alla futura mamma, Giorgia Meloni, di correre in prima linea. A dire il vero lei stessa aveva già fatto pulizia mentale a tempo debito, riconoscendo la difficoltà di gestire la casa comunale romana insieme al suo ruolo di neo-mamma. In mezzo metteteci le parole di Bertolaso, ritagliate, copiate e incollate dai soliti ultra-femministi.
Io però credo, e ne abbiamo parlato a lungo qui sul blog, che una mamma possa fare tutto. Proprio per il suo ruolo energico, lo slancio di una madre ha un potenziale infinito. La forza delle mamme la conosciamo tutti, soprattutto al Sud. Potrebbe anzi essere uno stimolo ulteriore per far meglio. Pensate poi a quel bambino, che dovrà sempre crescere col fardello della rinuncia. Barattato su di un vassoio politico, risparmiato, in caso di – com’era in origine – ritiro della Meloni sulle seconde linee della campagna elettorale.
La stessa Meloni era stata oggetto di aspre polemiche dopo aver dichiarato di essere incinta al Family day. Un vero vespaio ruota intorno la leader di FdI. Io però credo che il problema non sia di natura umana. Sono convinto che le donne, le madri, abbiano una marcia in più proprio perché custodi e garanti – uso una frase proprio della Giorgia – del futuro dell’Italia e responsabili delle nuove generazioni.
Vedete, il problema a me sembra politico. Lo ricorda oggi in un’intervista il vicepresidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, anche lui romano e figura di spicco di Forza Italia. E’ stato sottoscritto un accordo e la parola va rispettata, soprattutto in politica. Ci sono poi state le gazebarie proprio per confutare ogni dubbio su Bertolaso. La stessa Meloni si era associata a questa consultazione.
La paura che, come osserva il Presidente Berlusconi, un manipolo di arrivisti stia ingannando la Meloni spingendola sul baratro della candidatura, è quanto mai realistica. Fermo restando che ogni madre ha il diritto di lavorare per sua scelta, non posso dar torto infatti ai vari di Forza Italia che sostengono la candidatura di Giorgia Meloni: da Giovanni Toti a Daniela Santanchè.
Il problema però sta da tutt’altra parte e non c’entra col pancione. A meno che non si voglia parlare, in aggiunta alle quote rosa, anche di quote rosse per le donne incinte.
Federico Raineri