Referendum del Mela sull’Inceneritore: un’occasione persa?

12647443_10208828509736068_1682782232400162608_nConosciamo finalmente i risultati dei tanto acclarati referendum popolari sull’argomento dell’Inceneritore del Mela che ha interessato i territori della Valle (San Filippo – Gualtieri Sicaminò – Pace Del Mela, dove si voterà il 6 marzo).

Un territorio sotto stress industriale già da parecchi anni, dove il tasso di incidenza di tumori è cresciuto notevolmente. Ora l’impianto Edipower verrà dismesso per poter costruire un inceneritore Css di rifiuti. La preoccupazione dei cittadini è stata notevole, la mobilitazione di comitati e associazioni ha intercettato queste paure. Tuttavia esiste anche la parte del Si, cioè di coloro i quali non sono poi così sfavorevoli alla costruzione dell’impianto. A ragione loro, il fattore occupazionale: in un’area abbondantemente depressa dalla crisi, questi comuni spesso non trovano sbocchi, quindi un impianto del genere darebbe lavoro a quasi 1000 famiglie.

Dai primi dati del referendum, che voglio ricordare, non ha effetto legale rispetto a una normativa nazionale che ha già deciso de facto, sembrerebbe che il fronte del no non sia stato così compatto. In particolare nel Comune più grande – Milazzo non esprimeva il voto – ossia San Filippo del Mela (il Comune direttamente interessato dalla costruzione dell’impianto) ha espresso un secco no all’Inceneritore, ma al voto la popolazione ha in gran parte disertato. Non si è arrivati neanche all’ipotetico quorum del 50% quindi ci si è fermati al 43. Da questo punto di vista un’occasione perduta. Diverso il risultato a Gualtieri dove la stragrande maggioranza ha ribadito il no.

Francamente il dato che ci interessa è questo, aldilà delle statistiche. La politica deve essere in grado di interpretare le paure dei cittadini e qui parliamo di un comprensorio che da anni alza la voce nei confronti di un polo industriale non sempre in linea con l’immagine verde che questi territori vorrebbero per un tornaconto turistico. Aggiungeteci quindi la totale incompetenza del Governo regionale: Crocetta e Faraone semplicemente non pervenuti. Il loro compare ex 5 Stelle, sempre presente tra le passerelle politiche dei sindaci democratici, sparito anche lui. Parliamo dell’Onorevole milazzese Tommaso Currò passato al Pd praticamente subito dopo l’elezione del 2013. E Cracolici, Faraone, Panarello, lo stesso Crocetta, dove sono stati? Il Pd il verde ce l’ha solo nel logo, nelle coscienze a quanto pare non è presente.

Federico Raineri

 

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