Quella battuta di Faraone sugli insegnanti siciliani

Davide-Faraone-Rosario-Crocetta-700x357-700x400Ci ritroviamo nel 2016 con le stesse magagne del 2015. Dovrebbero preoccuparsi di far ripartire l’economia siciliana dopo il fallimento del Piano Giovani (notizia di oggi: stanno ritentando a gestire i tirocini) e invece si permettono anche il lusso di battute improprie.
Il tema è la Scuola, la #BuonaScuola per finta, quella sponsorizzata da Renzi e difesa dal suo portavoce siciliano, Davide Faraone, il quale ha dichiarato che si potranno forse prendere in considerazione fantasiose alternative, come spostare gli studenti da Nord a Sud. La battutaccia gli è scappata mentre rispondeva a un giornalista che lo intervista sul Giornale di Sicilia. Quando gli veniva fatto osservare il dramma che molti siciliani hanno dovuto subire per accettare dopo anni di attesa, il posto lontano da casa come insegnanti pubblici, lui ha sminuito con l’ironia del cialtrone.
Faraone  ha fatto inoltre sapere che non ha ancora i numeri per poter quantificare le future assunzioni per gli insegnanti siciliani, tra le 63 mila totali a livello nazionale promesse da Renzi, ma non ha potuto escludere che nuove chiamate avverranno comunque a distanza, senza tener conto della residenza dei precari in graduatoria.
Mi è sembrato veramente un paradosso, che per mantenere una famiglia, la si debba abbandonare. In questi mesi abbiamo assistito a giovani e non più giovani insegnanti, a dei veri e propri bivi tra la carriera e la famiglia, in quanto non a tutti è concesso il lusso di lavorare vicino casa, ma sicuramente non si può paventare un dramma frutto di scelte burocratiche prive di una visione d’insieme. Mi hanno scritto decine di insegnanti anche su Twitter dove invasa l’hashtag #fatecitornareacasa ed è la storia di Anna, di Franca o di Donatella, che a 47 anni ha dovuto lasciare suo figlio a Messina per prendere cattedra in Liguria. Sono storie vere, reali, di chi ha aspettato la chiamata per anni, mettendo in conto anche il compromesso di spostare la famiglia e la residenza e adesso aspettano di ritornare a casa, sperando in un trasferimento. A loro va il nostro pensiero e Faraone farebbe bene a scusarsi: la Buona Scuola non è uno slogan ma una questione di dignità umana.
Federico Raineri

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