Oggi è stato un giorno speciale, un giorno importante. Non solo per il nostro progetto e per il nostro gruppo, ma per tutti quei giovani che, privi di riferimenti – e di referenti – stanno abbandonando il territorio in cerca di sistemazioni migliori.
Le migrazioni tra i giovani non riguardano solo la società civile ma anche le comunità politiche. L’incontro di oggi ha voluto mettere in chiaro questo aspetto: il primo mattone saranno i giovani e il loro rapporto con il territorio. La politica, la militanza, l’associazionismo, possono e devono fare tanto in tal senso. Iniziative, dibattiti, convegni, politiche culturali e sociali, aggregazione all’insegna dello sport.
A Messina si è parlato di tutto questo alla presenza del coordinatore regionale di Forza Italia Giovani, Dario Moscato, mio amico e collaboratore in questa avventura. Il nostro obiettivo è far ripartire i coordinamenti locali su scala provinciale. Quindi far ripartire Messina. Tanto è stato fatto e tanto deve essere fatto. Lo sguardo è rivolto al futuro, non solo alle competizioni elettorali ma anche, appunto, a tutti quei giovani smarriti, in cerca di risposte.
Sono convinto che possiamo essere quel filtro tra la politica e la società. Solo ripensando la comunità giovanile in questo senso si potranno ottenere dei risultati e, quindi, dare credibilità alla base. I tanti amici che ci sostengono e che ho voluto incontrare oggi pomeriggio, provengono infatti dalle varie realtà locali: dai Nebrodi ai Peloritani fino alle Eolie. E anche il dinamismo è stato trasversale: gruppi universitari, consiglieri comunali, assessori, di ieri e di oggi, tutte delegazioni di diverso livello ma con un unico scopo, ricostruire il centrodestra e farlo come ce lo ha chiesto il Presidente Berlusconi: coinvolgendo giovani e studenti di ogni età. Ci siamo già dati delle scadenze e a breve ufficializzeremo i vari gruppi. L’entusiasmo è quello delle grandi occasioni così come la promessa di costruire al più presto questo nostro cammino. Ci siamo e ci saremo, come sempre al fianco della libertà.
Federico Raineri
