«Voteremo no al testo Cirinnà sulle unioni civili. Noi siamo favorevoli alle unioni civili, non siamo favorevoli però al testo Cirinnà perché presenta troppe criticità».
Con queste parole ieri il Presidente Berlusconi aveva spazzato via ogni dubbio sulle unioni civili e quindi sul DDL Cirinnà, il disegno di legge parlamentare, fortemente voluto dalla maggioranza, che sancisce le unioni tra pari sesso e disciplina le adozioni tra coniugi dello stesso sesso (stepchild adoption, ossia quando un coniuge o compagno chiede l’adozione del figlio dell’altro). Questione molto complessa, di fatto lo stesso Pd, in quota cattodem, è andato in corto circuito, così come Ncd, che questa maggioranza la appoggia. Considerando che in Italia le coppie omosessuali non hanno ancora nessun tipo di riconoscimento (a differenza del resto d’Europa, dal Portogallo alla Grecia) e che dunque una soluzione va trovata per quel che concerne i diritti, siamo sostanzialmente concordi sulla riflessione di Berlusconi.
Il riconoscimento dei diritti mi sembra una questione condivisibile – nel senso che si vuole escludere la dietrologia – tuttavia il Cirinnà è una legge che fa troppi richiami agli articoli del codice civile che disciplinano il matrimonio, simbolo, questo, della famiglia tradizionale. Ma le grosse criticità del DDL derivano dalla clausola per le adozioni, cui forse sarebbe meglio sostituire la formula dell’affido rafforzato, onde evitare, tra l’altro, il fenomeno osceno degli uteri in affitto (madri che dietro accordo, fungono da incubatrici per altre).
Forza Italia, dopo la seduta fiume di mercoledì che ha visto confrontarsi più pensieri, ha quindi finalmente trovato una voce unica sull’argomento. Ed è la soluzione più convincente! Soprattutto se ci si ferma un attimo a osservare il quadro: piuttosto che una legge fatta male di fretta, meglio una legge che sia ponderata anche sui diversi animi del Parlamento. Chiudo con un’ultima riflessione: alla luce della finanziaria, che fa pastrocchi un po’ ovunque (fa aumentare il debito, non risolve i problemi dei giovani e del Sud) ma per la famiglia, cosa si sta facendo? Forse sarebbe meglio rispondere cosa “non” si sta facendo… al prossimo post!
Federico Raineri